OMICIDI LETTERARI
di Emanuele Cassani
Tra qualche anno. Prima pagina Corriere Oggi: Vietato l'omicidio letterario
Il consiglio dei ministri, recependo una direttiva europea, emana il decreto che VIETA gli omicidi letterari.
L'Italia, da sempre in prima linea in ambito internazionale per l'abolizione della pena di morte, finalmente bandisce l'ultima forma di omicidio ancora ammessa tra i suoi confini.
Il disegno di legge, da promulgare entro 60 giorni, non è retroattivo, esprime però alcune riserve su Umberto Eco, non perché i delitti letterari da lui concepiti siano particolarmente efferati, ma per la diffusione mondiale dei suoi romanzi, in particolare viene citato «Il nome della rosa» tradotto in centinaia di lingue, che ha diffuso l'omicidio letterario nel mondo. Si prospetta un'accusa di crimini letterari contro l'umanità e un processo pubblico diffuso dai media di tutto il mondo, che segni la fine di questa brutalità incivile.
Entro mesi TRE, tutti i libri delittuosi ancora contenuti nei magazzini delle tipografie, case editrici e librerie, dovranno essere distrutti.
Un mese dopo
«Stanno arrivando.»
«Quanto tempo ho?»
«Niente, stanno arrivando!»
«Non ho aggiornato il backup della chiavetta USB.»
«Formatta muoviti! Sono qui!»
«APRITE. Polizia letteraria.»
Il vecchio DOS è sempre vivo sotto il moderno Sistema Operativo. Ci mette un attimo a cliccare su Esegui, scrivere command e premere OK. Nella piccola finestra nera che appare scrive:
C\USERS\ADMIN:> C: format
«APRITE.»
C\USERS\ADMIN:> C: format [ENTER]
... formatting disk C:...
Due uomini in borghese piombano su di lui, che cade assieme alla sedia. Il colpo gli fa battere la testa a terra, vede un lampo di luce bianca, poi il buio.
Si riprende, non sa quanto tempo sia passato. Sente un dolore alla gamba sinistra, ma non è quello l’importante ora, gira la testa per vedere il monitor: Format completed
«Noooo» urla e piange.
Commissariato, sala degli interrogatori
Il ragazzo si guarda in giro per avere la conferma che sono rimasti da soli: «Lo riscriverai, l'importante è che non abbiano prove.» Dice mettendo una mano sulla spalla del’amico seduto accanto.
«Era venuto bene, lo avevo riscritto decine di volte e finalmente era venuto come volevo io.»
«C'era un C. Non dovevi menzionarlo.»
«Tutta la trama si basa su quel cadavere.»
Il ragazzo si guarda ancora una volta in giro, questa volta spera che la parola "cadavere" non sia stata sentita. «Dovevi adeguarti alla legge come gli altri, riscrivere la storia sostituendo l'omicidio con reati minori.»
«In passato lo ho fatto anche io, anzi all’inizio mi era sembrata una bella sfida scrivere dei gialli senza omicidio, ma QUESTA storia aveva bisogno di un cadavere.» Afferra una rivista appoggiata lì vicino, la getta in germbo all'amico. «Non leggo più i giornali, tutti hanno paura di scrivere la parola "omicidio" perché se per caso poi si scoprisse che omicidio non era, potrebbero essere perseguitati in base al nuovo decreto. »
«Questo guardalo, c'è un articolo sul rogo dei libri che contengono omicidi letterari, che erano conservati alla biblioteca nazionale di Firenze. Lo hanno fatto simbolicamente in piazza della Signoria come il Rogo delle Vanità, e trasmesso in televisione sui canali a pagamento del digitale terrestre e via satellite.
«Si sono dimenticati che nella stessa piazza hanno poi impiccato e bruciato anche chi aveva voluto il Rogo delle Vanità!»
«Nell'era mediatica tutto fa spettacolo, a proposito, che fine ha fatto il processo a Umberto Eco?»
«Lui è riuscito a cavarsela, pubblicando una nuova versione del "Nome della Rosa" che non contiene delitti.»
«Come è venuto?»
«Non lo ho letto, ma sembra che fra Guglielmo da Baskerville debba indagare su alcuni furtarelli e peccati di omissione avvenuti nell’Abbazia.»
«La storia farà cagare.»
«Eppure hanno venduto un milione di copie, non male per essere solo la revisione di un romanzo già pubblicato. Tanto che è partita la moda di ripubblicare i classici epurati degli omicidi, e tutti i lettori gonzi stanno correndo a comperarli.»
Sentono un cancello che si apre in lontananza, passi che si avvicinano, un poliziotto apre la porta e fermandosi sulla soglia ordina: «Uscite.»
Si alzano, faticano ad uscire dala porta perché il poliziotto non si sposta. «Tornate indietro e prendete la vostra roba» dice indicando i maglioni che hanno lasciato sulle sedie.
«Usciamo allora?»
La guardia non risponde, li spinge in avanti e dopo esser scesi di un piano, si ritrovano all'esterno da soli.
«E ora?»
«Ora mi procurerai il testo del decreto legge»
«Perché»
«Perché ho sbagliato ad affrontarlo di petto, lo studieremo e troveremo il modo di aggirarlo.»
«Come?»
«Ancora no lo so, tu procurami il testo.»
Il giorno dopo
Il ragazzo legge ad alta voce: «VIETATO commettere omicidio letterario mediante l'ideazione, la stampa, la vendita di opere scritte.»
«Vedi, non è vietato possederle se acquistate prima dell'entrata in vigore della legge, e inoltre, NON è vietato leggerle.»
«Allora? Noi che possiamo fare? A te interessa scrivere.»
«Sì ma dimostreremo che la legge è ingiusta, che viola la libertà individuale, distrugge l'inventiva, la cultura letteraria...»
«OK, OK e quindi?»
«Benvenuto nel nostro circolo di lettura»
Università, volantino distribuito da due ragazzi
Il club di lettura «Lupo della Steppa» indice la prima riunione GIOVEDI' ore 19.00 Discuteremo del romanzo «Il nome della rosa» di Umberto Eco edizione vincitrice del premio Strega del 1981 DISCLAIMER: Si rammenta il divieto assoluto di acquistare l'opera. Potete leggere il libro se lo avete in casa, farvelo REGALARE oppure PRESTARE. Alcune copie in usufrutto gratuito sono a disposizione presso gli organizzatori dell'iniziativa. |
Giovedì ore 19.08
La porta è aperta e non devono nemmeno sfondarla un'altra volta, una squadra della sezione letteraria della polizia postale entra rovesciando tavolo e sedie, la riunione è al terzo piano e l'unica uscita è dalla porta presidiata. Quindici ragazzi si arrendono, qualcuno getta dalla finestra il libro che tiene tra le mani, una ragazza lo stringe al petto, come per difenderlo.
La polizia riconosce subito tra loro i due organizzatori e li separa dal gruppo, i due non fanno resistenza.
Venerdì ore 07.00
Il mattino dopo, i ragazzi si ritrovano ancora una volta liberi fuori dal commissariato, si contano, vedono che sono tutti. I partecipanti alla riunione si congratulano con loro.
«Fantastico, non hanno potuto farci nulla.»
«Abbiamo dormito su delle panche.»
«Sì ma non hanno potuto farci nulla.»
Un furgone si ferma davanti a loro, scende una troupe televisiva e in diretta, trasmettono le interviste dei partecipanti alla riunione, ma i due organizzatori si dileguano senza commentare.
61 giorni dopo l'entrata in vigore del D.L. Prima pagina Corriere Oggi
Il D.L. non è stato convertito in legge e decade retroattivamente (ex tunc) come se non fosse mai esistito.
La Corte Costituzionale non ha fatto in tempo a dichiarare la sua incostituzionalità per evidente mancanza dei prerequisiti, anche il Presidente della Repubblica aveva lasciato trapelare la notizia che non avrebbe firmato una legge così lacunosa e nessun partito osava presentare degli emendamenti al disegno di legge depositato in Parlamento. Non si riece a trovare un politico favorevole al decreto, forse con le elezioni nazionali del prossimo anno, fa paura appoggiare un provvedimento impopolare.
62 giorni dopo l'entrata in vigore del D.L. Terza pagina Corriere Oggi
Nonostante l’abolizione del decreto, continua la vendita di romanzi «LIBERI DA DELITTI», anche alcuni scrittori stranieri si sono cimentati in questa originale moda letteraria. Un editore ha scritto un avvertimento sulla copertina di un romanzo classico, come si usa sui pacchetti di sigarette: ATTENZIONE, il delitto uccide.
63 giorni dopo l'entrata in vigore del D.L. Trafiletto in fondo alla decima pagina Corriere Oggi
Ricerche statistiche hanno segnalato che dal giorno di entrata in vigore del D.L., quando si è cessato di parlare di delitti nei libri, film, notizie, programmi televisivi, gli omicidi nel nostro paese sono diminuiti del 93%.
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Bello
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